Caro Nepote
Tornato qua la sera dei 14, ho trovata la vostra letterina da Bolo-
gna in data dei 3.1 Ora so dunque, che avete lasciato Milano, e sem-
pre più mi compiaccio che, dirigendovi io colà un’altra mia scritta poco
prima di partire da Urbino,2 aggiunsi nel soprascritto «raccomandata
al Sig/ Console Pontificio». Così verrà al medesimo ricapitata e costì
respinta. Contiene essa un’importantissimo [sz'c] foglio del Sig. De
Bunsen3 che voi attentamente leggerete, e dopo matura riflessione
riscontrerete da vostro pari mettendo a profitto con accorta modera-
zione l’interesse che siamo riusciti ad ispirare per voi nel governo. Se
sapete, o se volete saper fare potete, coll’apertura offertavi ora, bat-
tere una strada assai luminosa. Sapienti pauca; ma ricordatevi di sot-
trarre la vostra Famiglia da qualunque spesa per il vostro mantenim.0
fuori di casa, poiché non potrebbe.
Mi ha detto vostro Padre quali sono le vostre attuali risorse costì,
ed io ho detto a lui cosa si sta ideando onde accrescerle.
Ho piacere del sollievo, che vi siete preso visitando il bel lago di
Como, e quelle ridenti contrade, benché in compagnia assai meschina.
Io ero di parere, che di tutto il Cicerone latino, come di tutto l’ita-
liano si facessero due separate edizioni, senza congiungere il testo alla
traduzione. Ma l’Editore deve certami conoscere meglio di me il pro-
prio interesse.
Preveggo, che quanto non vuo’ imprendersi da Stella per pubbli-
care in italiano la sublime storia di Lingard, s’imprenderà da qualche
altro in Firenze.
I vostri congiunti, ed i miei godono tutti perfetta salute, ma tutti
siamo travagliati dalla tisi pecuniaria. Lo squallore dei Possidenti si
diffonde in tutte le classi e se Dio non ajuta, preveggo l’aumento di
debiti per ogni parte. La povertà mantiene lungarni virtuoso un
popolo, ma se questo sia corrotto e cada in povertà [sic] inferocisce.
Malesuada farnesi'1 Vi saluto in nome dei Zii, e di mia Figlia, che col
marito, e suocero è qua venuta a passare due o tre settimane.
Cercate di vedere in casa il Commi Montani mio Zio materno,
e perciò Pro-Zio vostro, e fategli da parte mia i più cordiali saluti.