P.S. Ha letto Ella il Dante rivendicato?2 Che ne dice Ella e che
cosa se ne dice costì?
Le sue lettere, per economia di posta, le faccia pur tenere all’a-
mico Moratti.
I libri da Lei qui lasciati sono stati oggi spediti e li riceverà franchi
dal libraio sig. Marcheselli.
Signore ed Amico carissimo
Con mio gran dispiacere fui privo del bene di rivederla prima
della partenza. Pregai istantemente il Papà di salutarla a mio
nome in modo particolare. Spero che Ella di tempo in tempo
vorrà ricordarsi di me, e conservarmi perpetuamente la sua ami-
cizia, della quale io mi lusingo e mi pregio. Creda almeno ch’io
l’amo e mi ricordo spesso di lei con affetto e piacer grande. Vengo
agli affari letterarii, dei quali il Papà mi disse che avrebbe avuto
caro che io scrivessi a lei. Brighenti ed io attendiamo i manife-
sti del Cicerone, i quali avremo cura di far correre per Bologna
e per tutto lo Stato. Amerò d’intendere se il Papà gradirebbe
ch’io impegnassi qui per qualche traduzione alcun buono inge-
gno, e tra gli altri il famoso Costa, il quale non dispero d’in-
durre a farne qualcuna. Lio ricevuto il Nuovo Raccoglitore di
Settembre e lo fo circolare qui per Bologna. Nelle cose mie vi
ho trovato alcuni leggeri falli di punteggiatura, che non erano
nelle prove che io corressi. Sto attendendo la spedizione di libri
che il Papà mi promise, nella quale deve essere il Dizionario
di Cesari,1 senza il cui aiuto non posso continuare la interpre-
tazione del Petrarca. Gradirei che Ella mi facesse avere un cata-
logo dei testi di lingua vendibili nella loro libreria, perchè ho
qui un amatore che fa raccolta di testi, e comprerebbe quelli
che gli mancassero. Intanto Ella mi favorirà mandandomi un