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P.S. Ha letto Ella il Dante rivendicato?2 Che ne dice Ella e che cosa se ne dice costì? Le sue lettere, per economia di posta, le faccia pur tenere all’a- mico Moratti. I libri da Lei qui lasciati sono stati oggi spediti e li riceverà franchi dal libraio sig. Marcheselli.

743. A Luigi Stella.
Bologna 9 Ottobre 1825.

Signore ed Amico carissimo Con mio gran dispiacere fui privo del bene di rivederla prima della partenza. Pregai istantemente il Papà di salutarla a mio nome in modo particolare. Spero che Ella di tempo in tempo vorrà ricordarsi di me, e conservarmi perpetuamente la sua ami- cizia, della quale io mi lusingo e mi pregio. Creda almeno ch’io l’amo e mi ricordo spesso di lei con affetto e piacer grande. Vengo agli affari letterarii, dei quali il Papà mi disse che avrebbe avuto caro che io scrivessi a lei. Brighenti ed io attendiamo i manife- sti del Cicerone, i quali avremo cura di far correre per Bologna e per tutto lo Stato. Amerò d’intendere se il Papà gradirebbe ch’io impegnassi qui per qualche traduzione alcun buono inge- gno, e tra gli altri il famoso Costa, il quale non dispero d’in- durre a farne qualcuna. Lio ricevuto il Nuovo Raccoglitore di Settembre e lo fo circolare qui per Bologna. Nelle cose mie vi ho trovato alcuni leggeri falli di punteggiatura, che non erano nelle prove che io corressi. Sto attendendo la spedizione di libri che il Papà mi promise, nella quale deve essere il Dizionario di Cesari,1 senza il cui aiuto non posso continuare la interpre- tazione del Petrarca. Gradirei che Ella mi facesse avere un cata- logo dei testi di lingua vendibili nella loro libreria, perchè ho qui un amatore che fa raccolta di testi, e comprerebbe quelli che gli mancassero. Intanto Ella mi favorirà mandandomi un