gio sino alla mattina dei 19. Volendo io dunque scrivervi qualche cosa
sulla vostra nomina a Bologna mi diressi la mattina dei 9 al S. De Bun-
sen, da cui ebbi l’annessa risposta.1 Dunque ve la intenderete diret-
tami con lui; ma se voi a quegli amici di Bologna che vi eccitarono
a domandare quell’impiego aveste dati impulsi per promuovere la vostra
elezione, a quest’ora sarebbe seguita. Comunque sia voi avete in Bolo-
gna il giovane Veneziano, che vi vuo’ seco, e d’altronde dopo le pro-
teste del Seg. di Stato è impossibile che non si pensi a qualche vostro
proficuo collocami. Mettetevi in corrispondenza con Bunsen, e pren-
detene motivo dal suo annesso biglietto.
Vi accenno un’opera colla di cui traduzione (fatta però da penna
maestra) potrebbe il Sig. Stella arricchire l’Italia e giovare a se stesso:
«Storia d’Inghilterra del dott. John Lingard». E scritta da un Cato-
lico ed ha tutti i pregi non solo della verità, ma del più nobile, senten-
zioso, e fiorito stile. L’autore ne ha sinora publicati nove volumi, ed
il rinomato Cavi Roujoun [sic] la traduce in francese. Se in Italia non
si fa presto lo stesso, e non si fa da uomo valente, noi la provvede-
remo in quella lingua. Addio addio. Voltate. Vi Affi Zio
Carlo Antici
Il giudizio amplissimo sull’eminente merito della predetta storia
si legge nella Revue d’Edimbourg Ni 88, i di cui compilatori sono
tutti protestanti.
733. |
Di Giuseppe Melchiorri. |
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Caro Giacomo
Non aveva mai risposto alla tua di tre mesi fà perchè avendo inteso
da Antici, che eri a Milano non sapendo però se ciò fosse totalmente
vero, non sapeva dove diriggerti la mia lettera. Se prima di partire
per Milano mi avessi scritte due righe, a quest’ora ti avrei scritto senza
meno. La tua commissione è stata eseguita e le 50. copie sono state
consegnate al Sig. Olmi. Ne rimangono in mie mani copie N.° 29.
non avendone donate che 21. delle quali ecco la distribuzione. 5 per
il publicetur - 1 a Reinhold - a Bunsen - a M.r Hare dotto Inglese