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nali, ma ben anco per quelli, e per quelle di qualunque altra contrada. Quando però all’Originale voglia unirsi la traduzione, se ne raddop- pia la spesa, e se ne diminuisce così il numero de’ compratori. D’al- tronde i veri Eruditi Italiani non degnano di leggere quel Grande, che nel suo proprio idioma: e gli eruditi stranieri non potrebbero, meno pochissimi, far uso del nostro. Crederei dunque assai meglio, che la sud.a opera si stampasse in due corpi separati, l’uno in Latino, e l’al- tro in Italiano. Così l’interesse dell’Intraprenditore sarà più al sicuro, e verrà meglio soddisfatto il gusto di tutte le classi. Che bella cosa sarà per tanti Italiani di avere tutte le opere di quel sommo Autore nella propria lingua, quando esse non da uno, ma da parecchi soggetti, secondo la diversa loro capacità, fossero volte magistralmente nella nostra! Datemi traduttori che, veramente padroni della nostra mae- stosa, ridondante, pieghevole, soavissima favella, trasfondano in lei tutte le bellezze dei scritti filosofici, politici, oratorj, e famigliari di quell’insuperabile Antico; muniti quei scritti di quelle note, che ser- vono a chiarire tutti i passi oscuri, e si avrà in Italia, a preferenza di ogni altro popolo, un monumento eterno della propria lingua nel quale ognuno potrà formarsi lo spirito, e lo stile per qualunque lavoro pro- saico. Io son certo, che se avesse luogo così importante intrapresa, si renderebbe comune a tutte le classi studiose d’Italia la deliziosa medi- tazione di quelle Opere, lo che produrrebbe nel lasso del tempo tra noi la più felice riforma nel pensare, e nello scrivere, e il Sig. Stella meriterebbe un posto tra i Promotori del pubblico bene nella patria comune. Veggo purtroppo, che non è facile trovare cinque, o più let- terati per eseguire perfettamente una tale idea, ma non lo credo impos- sibile. Essi debbono certamente immedesimarsi coll’Autore, e posse- dere in tal perfezione la nostra lingua, che lascino in dubbio se Cicerone, scrivendo in italiano, avesse potuto far meglio. Lungi da questo lavoro gli affettati Puristi, cd ugualmente lungi i licenziosi Neo- logi; ma prendansi uomini, che siano ricchi di tutti i Tesori della nostra inesauribile favella, e sappiano usarne secondo la diversa tempra, e le varie tinte di quel modello. - Se quanto vi confido incontra il vostro assentimento, fatene cenno al Sig. Stella; in caso diverso pone- telo tra i sogni del buon Ab. di Stc Pierre. Li ii Settembre. Dovevo partire la mattina dei 5 e perciò dettai nel giorno primo le pagine precedenti. Impreveduti ostacoli mi han fatto differire il viag-