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ed anche spesso, e starci molto. Del baule è vero quel che hai sentito, ed è una cosa naturalissima, ma non ho spazio che basti a spiegartela. Salutami il D.r Prosperi, e dimmi se ha ricevuto il libro che gli commisi a Bologna. Se vedi Puccinotti, saluta- melo caramente, te ne prego. Lascio perchè la carta è finita. Ti bacio. Addio Cariuccio mio. Parlami lungamente di te ogni volta che mi scrivi.

731. Di Luigi Alborghetti.
[Milano, 10. Sett. 1825]

Sig. Conte Cariss. So che si è ripetutamente incommodato a favorirmi, ed ero sem- pre in Campagna. Io vi tornerò Lunedì. Se domattina prima del mezzo g[ior]no potessimo vederci Le proporrei d’unirsi al S. Can. Cozza di Macerata che alloggia all’Alb.° del Marino, e Martedì viene a tro- varmi a Como, onde vedere il lago. Scrivo in fretta. Suo Obb. Aff. S.e e A. L. Alborghetti 10. Sett.

732. Di Carlo Antici.
Roma i.° Setti 1825.

Nepote Carissimo Per mancanza di tempo, non aggiunsi nella mia lettera dei 30. sca- duto alcuni riflessi, che ho fatti sulla nuova Edizione delle Opere com- plete di Tullio, ideata dal benemerito Sig. Stella. Parmi, che si pensi di darle in Latino colla traduzione italiana dicontro; ed io credo, che ciò riuscirebbe a danno dell’Editore, e d’Italia. Una edizione siffatta dovrà essere naturalmente superiore a tutte le altre sì per la precisione del testo, come per la scelta, ed importanza delle Note, e diverrà per- ciò oggetto di gola non solo per gli eruditi, e per le biblioteche nazio-