Bologna possa non esserle sincero, che noi potrebbe mai consentire
il mio onore - Ella adoperi la potenza del suo ingegno, e fatto cuore
dica allo Stella, come la natura di quel lavoro disconvenga a lei, e per-
chè faticoso, e perchè noievole, le quali cose potrebbero pure venire
in danno della di lei salute. E nel vero io penso che quelle noie se non
disservono all’ingegno, certo lo immalinconiscono, e da lei ella vedrà
come questo sia malconveniente al di lei naturale così bisognoso di
rallegrarsi. Quanto poi a Milano non le saprei che dire, ma solo mi
par bene di osservare, che quella città popolosa farà il caso per tale,
che viva la vita del galante, ma non mi pare si convenga a chi va in
cerca di amici; chè certo nel numero di quei dotti, che onorano quella
città non ci veggo, eccetto il Monti ed alcuni altri forse, chi unisca
il sapere alla bontà del costume, e alla innocenza dell’amare - Dal
detto sin qui io spero ch’ella conosca necessario il venire qua tra noi,
che l’amiamo, e la riveriamo quanto si può amare e riverire, un cava-
liere perfetto di tante virtù, e di si compita dottrina, Io qui vivo da
forse un anno, e benedico il giorno il mese e l’ora, in che io venni,
e per la gentilezza di questi dotti, e pelle amicizie, che mi ho procu-
rate, traile quali sono pure eminenti per ogni conto quelle della Con-
tessa, del Costa e del Pepoli, che sono pure quelle persone, che la pre-
gano a venire a Bologna, e che hanno buona speranza di vederla risoluto
ad abbandonare Milano - Delle lodi ch’ella mi dà le sono tenuto per-
chè mi danno segno che la di lei amicizia giunse a si alto grado, che
l’amore le fa velo al giudicio, e di ciò io ne sono proprio allegrissimo
- Al Monti la prego di tenermi raccomandato. La Contessa1 il Costa
e il Pepoli, che assai mi parlano di lei, vogliono ch’io la risaluti cor-
dialmente. Cacciati in bando tutti i complimenti, ella sia certo che
io l’amo quanto so e posso, ch’io fido che l’amore moltissimo, che le
porto avrà virtù a trarnela di Milano, e a ricondurnela a Bologna. Pieno
della speranza di vedere esauditi i miei voti, mi dichiaro suo affezio-
natissimo amico Ant. Papadopoli.
Caro Nepote
Complimenti da banda, poiché se mi portaste il leale affetto che
io porto a voi, conoscereste che è maggiore in me il piacere di gio-