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mia anima, come sei, così lontano, il mio pensiere e il mio dolore. Ma io ti rattristo, o mio caro, invece di consolarti. Perdonami, o caro: con tenerezza ineffabile, e con lagrime ti bacio, e ti dico Addio addio. Vieusseux non ebbe tue lettere; ma ti risaluta caramente.

701. Di Carlo Antici.
Roma li 30 Giugno 1825

Nepote Caris.0 Voi avevate fretta del passaporto per Milano, ed io non posso spe- dirvelo, che col corriere di oggi.1 E inutile, che vi trattenga sul tempo, e sui giri impiegati per ottenerlo, e sulla impossibilità di farvi inserire anche un vostro domestico, subitoche [szc] non ho potuto precisarne il nome, eia Patria. Per voi l’ho ottenuto mediante una mia dichiara- zione depositata all’Ufficio della Polizia genie: tante sono le cautele che i governi hanno adottate in questi tempi di filosofia e di libertà! Dio vi accompagni dunque felicem.e a Milano, ove trovarete uno scelto drappello di dotti, tra i quali son certo, che vorrete frequentare i Professori delle sane dottrine già seguite dai Bossuet dai Fenelon, ed ora sublimen.c ravvivate dai Lamennais, e dai Bonald. Guardatevi dal lievito dei Farisei, che sotto il pretesto di riformare Chiesa, e Stato, tentano di porre a soqquadro il mondo. Sono costoro destri assai nel prendere all’amo i giovani eruditi, ed amanti di gloria e ne fanno istro- menti dei loro tenebrosi ed egoistici progetti. Voi siete degno di miglior destino; e se alla molta vostra erudizione vorrete accoppiare lo studio della Filosofia, e Politica sublimiore quale i due citati, Lamennais, e Bonald sviluppano nelle loro opere immortali, potrete un giorno essere per l’Italia, ciò, che essi sono per la Francia non solo, ma per tutta l’Europa. Tutte le altre contrarie immaginazioni sono «opere di ragno», che però spesso avvolgono in tele inestricabili i loro autori. Voi desiderate qualche mia lettera per Milano, ed io altra non posso che l’acclusa.2 Il soggetto peraltro, che è molto colto, che vi ha domicilio da 17 anni in poi, che, come Console Pontificio, ha benan- che un certo carattere con cui prestarsi officialm.0 ai bisogni dei sud- diti del Papa, amerà di conoscervi, e di esservi utile. Vorrei però (con- donate questo franco parlare al vecchio Zio) vorrei che onninam.' vi