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tutti i dotti, in tutta l’Europa letterata, citano Cicerone secondo i numeri di quella antica divisione, e così seguiteranno a citarlo per l’avvenire. Sicché senza quei numeri, la sua edizione non sarebbe di alcun uso per riscontrarvi e trovarvi nessuna cita- zione ciceroniana. 3°. Porre l’analisi delle orazioni in fine, anzi che in princi- pio, è ottimamente pensato. 4°. Le note latine dovrebbero esser tratte con accurata e sagace e squisita scelta dai vari comentatori ed annotatori editi. Non dovrebbero versare se non: i.° sopra varianti insigni, o 2.0 sopra materie di alta e pellegrina erudizione grammaticale o sto- rica. Tra le altre, le note del Garatoni sono eccellenti, e se ne potrà far molto uso. Quelle del Presidente Bouhier (Buherius) nell’edizione dell’Olivet, sono altresì ottime.'1 Quelle del Pey- ron suppongo che debbano esser molto lodevoli. I moderni filo- logi forestieri, editori di diverse opere ciceroniane hanno simil- mente gran numero di note pregevolissime. La scelta di tali note latine è un altro punto gravissimo, e richiede in chi ne sarà inca- ricato un fino giudizio, ed una cognizione delle materie erudite non ordinaria. Ma da questo giudizio e da questa cognizione dipende l’esito della sua impresa fuori d’Italia, perchè io non dubito di asserire che una edizione completa di tutte le opere di Cicerone cum selectis vanorum, fatta sopra edizioni veramente ottime, e con una scelta di note latine veramente critica e sag- gia, avrebbe un incontro grandissimo presso l’estero. Se il Com- pilatore o Direttore ec. della parte latina avrà delle nuove note del suo, che sieno interessanti e pregevoli, queste non faranno che accrescer credito e valore alla edizione. Ciascuna nota dovrebbe avere il nome dell’autore. 50. Le note appartenenti a storia o grammatica non recon- dita dovrebbero, secondo me, esser tutte scritte in italiano. La ragione è questa. Esse sono necessarissime agl’indotti per l’in- telligenza del testo, massime in certe opere, come le Orazioni, le Epistole ec. ma sono inutilissime ai dotti. Gl’indotti non ado- preranno la sua edizione se non in italia, perchè i non dotti stra- nieri hanno già edizioni ottime e in gran numero per loro uso.