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da un’edizione, la migliore che si abbia. Scelta con maturo giu- dizio questa edizione, si dovrebbe essa, quanto al testo, copiare puntualmente e scrupolosamente, senz’alcuna mutazione, eccetto negli errori tipografici che vi potessero essere. Il farvi muta- zioni di altro genere, sarebbe quello che i filologi forestieri chia- mano dare un nuovo testo, cosa che esige una infinità di cogni- zioni e di esami, ed è assolutamente aliena dall’instituto della sua edizione, e dubito ancora che una tal cosa ai tempi nostri si sapesse fare in Italia comportabilmente. Se il Compilatore dell’edizione avrà qualche nuova variante da suggerire, dovrà farlo nelle note latine, dove anche dovranno esser notate quelle lezioni diverse dall’edizione prescelta e seguita, le quali fossero veramente notabili e degne di osservazione. Qual edizione poi si debba prescegliere e seguire, è un punto importantissimo, e qui vi bisogna la direzione di un vero e bravo filologo. L’opi- nione mia è che non si debba scegliere nè l’edizione di Parigi,3 nè verun’altra delle edizioni complete di tutte le opere di Cice- rone. Queste opere sono state separatamente pubblicate con gran diligenza, quale da uno, quale da un altro letterato; e tali edi- zioni parziali sono spesse volte tanto migliori delle generali, quanto che l’editore ha avuto campo di condurre a maggior per- fezione una impresa più limitata. Sicché le opere di cui si aves- sero buone e diligenti edizioni parziali, dovrebbero da Lei essere ristampate sopra queste tali edizioni giudiziosamente e matu- ramente scelte. Le opere di cui o non si avessero edizioni par- ziali, o la cui recensione fosse più perfetta in qualcuna delle edi- zioni complete, dovrebbero esser tratte fedelmente da tale edizione completa. E in una prefazione generale, o in prefazioni particolari premesse a ciascuna opera, si dovrebbe rendere al lettore un conto esatto e ragionato delle edizioni prescelte e seguite. 2°. La divisione in capi o sia paragrafi numerati, sarà benis- simo fatto mutarla e migliorarla, come si è già praticato in altre edizioni recenti. Ma è però indispensabilissimo che i numeri della divisione antica si segnino in margine ai loro luoghi (come si è pur fatto in altre edizioni), perchè già da più di un secolo,