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sarebbe di essere forse un poco troppo ardito e vasto, ma la ese- cuzione stessa, riuscendo bene, risponderà pienamente a que- sta obbiezione. I soli discorsi preliminari, bene eseguiti, po- tranno, come voi dite, essere di un interesse e di una celebrità, non solo italiana, ma europea. Bensì credo bene di avvertirvi (se forse aveste intenzione di far molto uso dei classici di Torino) che quella edizione, come voi potrete conoscere osservandola bene, è tanto pessima quanto bella. La scelta dei testi, quella dei commentar), la correzione tipografica, ogni cosa è intolle- rabile. Vi dico questo sì per sentimento mio, che ho avuto occa- sione di esaminarla a Roma, e sì per opinione di alcuni insigni filologi forestieri, che me ne parlarono maravigliandosi della cat- tivissima direzione di quell’impresa. Sentii che dopo pubblicato il 16.0 o 17.0 tomo, la parte letteraria fosse addossata a un nuovo compilatore, cioè il Peyron. Potrà essere che d’allora in poi l’edizione sia riuscita meglio. Quanto a me, francamente e amichevolmente al mio solito, e come so che voi volete che vi si parli, vi dico che il vostro progetto non mi può convenire. L’impresa è tanto vasta, che sino dal primo momento esigerebbe che io mi portassi a Bologna, perchè qui non avrei libbri [sic] sufficienti neppure a cominciarla. Tanta è la mia noia del sog- giorno in questa città sciocca, morta, microscopica e nulla, ch’io rinunzierei volentierissimo ai comodi corporali che ho qui, per gittarmi a vivere alla ventura in una città grande, cercando di vivere colla penna. Anzi questo è il mio gran desiderio. Ma il giorno dopo ch’io fossi partito di qua, io non avrei da pranzo, perchè mio padre, o che non possa, o che non voglia, non mi darebbe mai tanto da potermi mantenere per il primo tempo, fino a tanto che avessi trovato da procacciarmi il mantenimento da me stesso. Da queste cose ch’io vi dico, potete vedere quanta sia la confidenza che ho in voi, e quanta l’amicizia che vi pro- fesso. E nel tempo stesso vedrete, che io, quanto vi debbo esser grato della proposta che mi fate, tanto sono impossibilitato ad accettarla, perchè se non mi viene qualche luce non so da dove,