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DISSERTAZIONI FISICHE nali, vengono a produrre ciò, che qui sopra dicemmo. Dalla forza d’inerzia, e dalla reazione proviene ancora, che quelli, che in un cocchio, o in una nave velocemente son trasportati, se subitamente il corso sia rattenuto, i medesimi si sentano co¬ me spinti all’anterior parte del luogo ove si trovano. Ecco adunque per mezzo della Forza d’inerzia, \i6\ e del prin¬ cipio di azione, e reazione, spiegati i principali fenomeni, che in¬ torno al moto si osservano. Nè credo alcerto, che in dubbio possa rivocarsi quanto sopra abbiam detto, poiché dimostrata essendo la Forza d’inerzia, sembrami, che senza alcun dubbio gli accennati fenomeni ammetter si debbano. Nè alcuno si dia a credere, che supposta sia questa forza, poi¬ ché oltre l’essere ella proposta, abbracciata, ed approvata da più sapienti Filosofi, essa vien dimostrata da sì facili, e semplici ar¬ gomenti, che dagli eruditi spiriti non solo, ma ancora da qualsi¬ voglia indotto fanciullo possono esser compresi. Ed infatti, che afferma mai questo principio, se non che esser legge di natura, che ogni corpo tenda a conservare il suo pristino stato? e ciò posto, non è egli dimostrato dalla quotidiana esperienza, che |i7| un corpo ricusa di ammettere in se lo stato di moto, se quie¬ scente, tenta di perseverare nella sua progressione qualunque, se mobile? Suppongasi, che questa Forza d’inerzia, questa resistenza del¬ la materia alla mutazion dello stato non sussista, se non nella mente del volgo, e non sia, che un commun pregiudizio. Am¬ messa una tale ipotesi, noi vedremo al più leggero tocco scuo¬ tersi, e muoversi i smisurati macigni, e similmente fermarsi al più piccolo cenno, ciò, che non sarebbe, a mio credere così di¬ 124