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DISSERTAZIONE SOPRA IL MOTO tendendo sotto questo nome i suoi effetti senza investigarne la causa. La terza legge del moto è, eh’esso continui per tutto quel tempo in cui la forza dell’impulsione trionfa di tutti gli ostaco¬ li, che al medesimo oppongono gli attriti del corpo mobile, e della superficie, su cui esso si muove, e d’ogn’altro impedi¬ mento, |ii[ che dall’umana industria non può esser tolto. La causa di questa continuazione del moto è apportata da Cartesio, ed approvata da tutti quasi i moderni filosofi, cioè quella legge della natura, per cui ogni corpo, tolti gl’inevitabili ostacoli, è costretto a rimaner sempre nello stato medesimo di moto, o di quiete, ciò, che in Fisica s’appella «Forza d’inerzia». Riconosce similmente il Filosofo come altra regola del mo¬ to la progressione in linea retta d’un corpo mobile sopra un piano orizontale. Un tal principio sussiste ancora ad onta del seguente esperimento. In un piano orizontale avviene talvolta, che se si comunichi la forza motrice ad un globo qualunque, esso scorre sulla superficie per qualche tempo in linea retta, e quindi come spontaneamente alla contraria parte si volge, ciò che sembra opporsi al sopraddetto principio. Nondimeno pos¬ sono ammettersi ambedue gli esperimenti |i2| senza alcuna re- pugnanza nè dall’una, nè dall’altra parte. La contraria progres¬ sione del globo avviene, perchè nel suo moto rettilineo egli ri¬ ceve ancora un moto intorno all’asse, il quale persevera anche dopo estinto il primo suo moto, finché esso venga altresì a sva¬ nire per i sopraddetti impedimenti. 121