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DISSERTAZIONE SOPRA L’ESISTENZA DI UN ENTE SUPREMO come un essere affatto I751 ideale. Non si abbia a sdegno di se¬ guirmi in questa mia qualunque siasi argomentazione. Supponiamo per un poco di ritrovarci nel nulla, noi non me¬ no, che l’universo tutto, e lo stesso Dio. Ciò posto immaginia¬ moci, per cagion d’esempio il num.° 10. Sarà forse questo nu¬ mero una qualche cosa di reale? No certamente. Ma supponia¬ mo di ritrovarci nello stato, in cui al presente ci ritroviamo, cioè godendo della nostra esistenza, e poniamo di nuovo il mi¬ ni.0 10. applicandolo a qualsivoglia oggetto; questo numero esi¬ sterà, ma non in se medesimo nè come un essere reale, ma sol¬ tanto nell’oggetto, a cui viene applicato, e per forza solo dell’u- man pensiero. Ciò posto, sup[po]niamo di nuovo di ritrovarci ancora nel nulla prima della creazione dell’intero universo. Perchè mai ammetter si dovrà uno spazio eterno, increato, infi¬ nito, immenso, incomprensibile, esistente per propria virtù, per propria forza, per cagion di se medesimo? Perchè mai non si dovrà ammettere, che creato l’universo cominciasse allora ad esistere questo spazio non come un ente reale, ma come com¬ posto, e formato dall’ordine delle cose coesistentine? (76) Se mi si opponesse che posto un tal sistema il mondo esister non po¬ trebbe poiché non avrebbe luogo alcuno ove esistere, io ri¬ sponderei, che creando l’ente supremo l’universo creò ancora lo spazio ove il ripose non come un ente reale, ma come com¬ preso nel mondo istesso, e come formato dall’ordine degli es¬ seri coesistenti. Questo è il famoso sistema di Leibnizio, a cui necessariamente si oppone il sistema degli Epicurei ammet¬ 107