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DISSERTAZIONE SOPRA L’ESISTENZA DI UN ENTE SUPREMO Quae signa sunt omnia non mediocri quodam consilio naturam mundi administrari. » Simile a questa I701 è l’argomentazione del Filoso¬ fo di Stagira, il quale dalla vista dell’universo deduce, e conclu¬ de l’esistenza di un essere supremo. Appresso Cicerone egli così parla «Si essent, qui sub terra semper habitavissent bonis, et illustribus domiciliis... accepissent autem fama, et auditione esse quoddam numen, et vim deorum: deinde aliquo tempore patefactis terrae faucibus ex illis abditis sedibus evadere in haec loca, quae nos incolimus, atque exire po- tuissent cum repente terram, et mare coelumque vidissent... aspexissent- que solem ejusque... efficientiam cognovissent... cum autem terras nox opacasset tum coelum totum cernerent astris distinctum, et ornatum, lu¬ naeque luminum varietatem tum crescentis tum senescentis... haec cum viderentprofecto, et esse deos, et haec tanta opera deorum esse arbitraren- tur. » Nè dalla vista dell’universo dedur si deve soltanto l’esisten¬ za di un essere perfettissimo, ma dalla medesima può ancora ve¬ nir dedotta la necessità del non mai interrotto, invariabil regime, con cui governata viene la mole immensa del tutto, e che consi¬ derar si deve come una perpetua, e sempre continuata creazione. L’universo necessariamente esser dovea per mano dell’Esse¬ re supremo tolto dal nulla, per conseguenza non può in modo alcuno affermarsi, che egli abbia esistito dal principio de’ secoli. Fondati alcuni sopra |7i| le parole dell’Angelico Dottore, cioè «Mundum ab aeterno non extitisse sola fide tenetur, et demonstrative probari nonpotest» sostengono che nulla metafisicamente si op¬ 103