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II ■ RACCOLTA ANTOLOGICA oppressa, si indurrà di leggeri a opprimerla egli; nè curerà molto di essere virtuoso. È dunque assai vicino ad esser malvagio colui, che non è punto sdegnoso. 134. Zanotti v, c. vii, 131 (Qualità dell’animo, §§ 24-27): Io dico dunque, che l’amicizia è una scambievole benevolenza scambievolmente manifestata; e dico benevolenza, perchè senza questa non può essere amicizia; e bisogna, che sia scambievole, perchè se Cesare vorrà bene a Lentulo, non per ciò si diranno amici, quando Lentulo anch’egli non voglia bene a Cesare; nè tam¬ poco si diranno amici, se volendo bene l’uno all’altro, l’uno però non sappia della benevolenza dell’altro. Par dunque, che nell’amicizia debba essere la benevolenza non solo scambievo¬ le, ma anche manifesta. 135. Zanotti v, c. vii, 132-133 (Qualità dell’animo, § 29): Dico dunque, che altre amicizie ci si impongono dalla natura, al¬ tre si contraggono per elezione. Della prima maniera può dirsi esse¬ re l’amicizia, che passa tra il padre e i figliuoli, e lega insieme tutti quelli, che sono d’un’istessa famiglia; (...). Alle amicizie, che ci si impongono dalla natura, io riduco anche quelle, che si stabili¬ scono dalle leggi, come quella che passa tra il principe e i sudditti, (...). Più tosto amicizie si chiaman quelle, che si contraggono per elezio¬ ne, benché di queste ancora n’ha alcune, che poco meritano sì illustre nome. 136. Zanotti v, c. vii, 133-134 (Qualità dell’animo, § 28): Venendo dunque alle amicizie, che si contraggono per ele¬ zione, noi le divideremo, come anche Aristotele, in tre. La prima sarà l’amicizia, che nasce dall’utilità; la seconda quella, che nasce dal piacere; la terza quella, che nasce dalla virtù. 137. Zanotti v, c. vii, 134 (Qualità dell’animo, § 30): L’amicizia, che nasce dall’utilità, si vuol distinguere in due parti-, perchè sebbene la distinzione parrà alquanto sottile, è però ne¬ 536