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II • RACCOLTA ANTOLOGICA alcune azioni; alcune altre non le prescrive, ma solo le propone, e quasi le raccomanda; e quelle siamo obbligati di fare, queste non già; sebbene an¬ che queste ben sarebbe di farle. 89. Zanotti iii, c. xv, 93 (Virtù in particolare, § 51): Il contravvenire al prescritto, et all’ordine dell’onestà è col¬ pa, la quale può diffinirsi azione discordante dall’onesto. Il vizio poi non è altro, che abito di commetter colpe; (...). 90. Zanotti iii, c. xv, 94 (Virtù in particolare, § 53): E stata quistione tra li Stoici, e li altri fdosofì, se possa una colpa esser maggiore di un’altra, dicendo li Stoici, tutte le colpe essere eguali, il che negavano i Peripatetici; la ragion de’ quali può esser questa. Essendo la colpa non altro, che un’azion malvagia, inquanto è discordante dall’onesto, quella potrà dirsi colpa maggiore, che più dall’onesto discorda, e quella minore, che meno. Ora può un’azio¬ ne discordar più dall’onesto, e un’altra meno. Potrà dunque una colpa dirsi maggiore di un’altra. Infatti chi negherà, che se due azioni discorderanno dall’onesto, l’una in tutte le sue circostanze, l’altra in una sola, non sia quella più discordante di questa? 91. Zanotti iv, c. i, 96 (Virtù intellettuali, § 1): Conciossiacosaché la parte ragionevole dell’animo, che chiamasi ancora superiore, contenga due potenze, intelletto, e volontà, avendo noi detto abbastanza della seconda, in cui, come nel soggetto loro, riseggono tutte le virtù morali, resta che diciamo ancora della prima. E per cominicare dalla dijfinizione diremo, che l’intelletto è quella potenza, che riguarda le cose, inquanto sono da conoscersi, che è lo stesso che dire, inquanto sono vere; siccome la volontà è quella potenza, che riguarda le cose, inquanto son da volersi, che è lo stesso che dire, inquanto son buone. 92. Zanotti iv, c. i, 96 (Virtù intellettuali, § 2): E parato ad Aristotele, nè senza ragione, che l’intelletto debba 526