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Il ■ RACCOLTA ANTOLOGICA 46. Zanotti ii, c. viii, 52 (Virtù in generale, § 57): Tu dirai. Se si desse un uomo senza passioni, egli certamente sarebbe più perfetto de gli altri uomini, e però dovrebbe avere senza dubbio la virtù. 47. Zanotti ii, c. viii, 53-54 (Virtù in generale, § 60): (...) la virtù è perfezione, ma è perfezione dell’uomo, che vale a dire di un soggetto ragionevole capace delle passioni. Che se noi suppon- ghiamo un uomo incapace delle passioni, noi lo supponghia- mo più che uomo, e lo facciam quasi un Dio; e ad esso si conver¬ ranno più presto le perfezioni divine, che le umane. 48. Zanotti ii, c. ix, 54 (Virtù in generale, §§ 55-56): Prima di entrare in una quistione tanto profonda, par neces¬ sario definir bene, che cosa sia la passione; e vedere in quante maniere possa voler dirsi cattiva. Io dico dunque, che la passione al¬ tro non è, che un movimento dell’animo, il quale, per l’apparenza d’al- cun piacere, 0 dispiacere, si eccita a inclinare la volontà, senza aspettare l’esame della ragione. 49. Zanotti ii, c. ix, 55 (Virtù in generale, § 57): Nè vale il dire, che esso [l’animo] non aspetta l’esame della ra¬ gione, e il non aspettarlo è malvagità. 50. Zanotti ii, c. ix, 55 (Virtù in generale, §§ 58-59): Perchè a questo modo malvagità sarebbe anche il digerire i cibi, e il batter del cuore, cento altre operazioni, che nell’uomo si fanno senza aspettar la ragione; (...). Altrimenti malvagia dovrebbe dirsi ancor la fame, e la sete, e l’inclinazione al dormire, e qualunque altro ap¬ petito. 51. Zanotti ii, c. ix, 55-56 (Virtù in generale, § 61): Ma non si dice tutto dì, che la passione trae l’uomo alle cose diso¬ neste? Et io rispondo: talvolta anche alle oneste. (...). Non è dunque da 516