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FRANCESCO MARIA ZANOTTI e l’abito della virtù risiede nel virtuoso. Ma (...) il virtuoso non è soggetto di virtù, nè virtuoso, inquanto corre, o scrive, o dorme; ma solo inquanto vuole, o è disposto a volere le cose buone. 42. Zanotti ii, c. vii, 49 (Virtù in generale, § 45): Ma dichiariamo oramai alcune proprietà del virtuoso. E pri¬ mamente dico, che niuno è virtuoso per natura. La ragione è questa. La virtù è un abito, e però dee acquistarsi con l’uso: ma quello, che dee acquistarsi con l’uso, non si ha da natura; (...) dunque niuno è per natura virtuoso. 43. Zanotti ii, c. vii, 49-50 (Virtù in generale, § 46): In secondo luogo. Il virtuoso fa l’azion virtuosa con piacere. La ragione è questa. Il virtuoso vuole l’azion virtuosa, e la fa; ora niuno può far quello, che vuole, senza sentirne piacere; dun¬ que il virtuoso fa l’azion virtuosa con piacere. 44. Zanotti ii, c. vii, 50 (Virtù in generale, § 47): Interzo luogo .Il virtuoso ja l’azion virtuosa virtuosamente; che va¬ le a dire fa l’azion virtuosa, e la fa con virtù. (...); perchè può uno fare l’azion virtuosa esternamente, et aver l’animo contrario, come chi donasse al compagno per poterlo più comodamente tradire. 45. Zanotti ii, c. viii, 50-51 (Virtù in generale, § 48): La volontà, quanto a se, seguirebbe facilissimamente e per suo naturale istinto l’onesto, a cui l’intelletto e la ragione l’in¬ vitano, se per seguirlo non dovesse vincere la forza delle pas¬ sioni, che lo traggono bene spesso in contrario. Pur lo segue talvolta, vincendo le passioni, prima stentatamente, e con fatica, indi con maggior facilità, finché vi abbia fatto l’abito; fatto il quale le vince poi facilissimamente qualunque volta faccia me¬ stieri. E tale abito è la virtù. Si vede dunque, che la virtù s’adopra im¬ mediatamente, e si esercita intorno alle passioni; onde può dirsi, che le passioni sieno la materia prossima della virtù. 515