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ANTONINO VALSECCHI precisamentéì (...) Ancorché adunque nello spiegar la natura e teoria della libertà umana varie opinioni, ed anche erronee seguite ab- bian gli Autori (...), ciò non infievolisce punto quella fermissi¬ ma persuasione, che e i Filosofi, e i dotti, e gl’gnoranti hanno per intimo senso della propria lor libertà. 25. Valsecchi i, c. vi, § 5, 90-91 (Anima, §§ 69-73): Ma ritorniamo in cammino, ed esponiamo con S. Tommaso la teoria della Libertà. Trova egli l’intima radice di questa dote nella natura della sostanza spirituale capace di raziocinio, qual’è la no- str’anima (...). Stabilisce egli adunque come termine insieme, e fondamento della libertà il necessario amore del bene (...) o sia della nostra felicità, a cui siamo inclinati per impression di na¬ tura, ed inclinati, per guisa, che c’è impossibile amare altro che il be¬ ne, ed altro schifar che il male. Su questo amore necessario sta fon¬ data la libertà; giacché quinci prende cominciamento la volon¬ tà di muoversi, e di determinare se stessa all’amore di quegli oggetti particolari, in cui si trovi quel ben, al quale per impeto di natura è portata. Servesi ad un tal uopo dell’esame, e giudi¬ zio dell’intelletto (c). (...) Scorre dunque l’intelletto per ogni lato (...) e finalmente giudica, che tale oggetto sia buono. Indi alla volontà con una spezie d’impero (d), o con un giudizio pratico, come suol chiamarsi, lo propone come degno di essere amato. La volontà dell’amor del bene, o sia della propria felicità già ac¬ cesa, lo elegge, e lo ama. Questo è il metodo, col quale in tutte le azioni (...) procedono gli uomini. (c) Homo «agit judicio quia per vim cognoscitivam juducat aliquid esse fugiendum, vel persequendum sed quia judicium istud non est ex naturali instinctu in particulari operabili, sed ex collatione quadam ra- tionis; ideo agit libero judicio potens in diversa jerri. Ratio enim circa contingentia habet viam ad opposita... Particularia autem operabilia sunt quaedam contingentia; et ideo circa ea judicium rationis ad diversa se habet, et non est determinatum ad unum: et prò tanto necesse est, quod homo sit liberi arbitrii ex hoc ipso quod rationalis est. » 1. P. q. 83. art. 1. 497