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SAVERIO POLI E VINCENZO DANDOLO pesino egualmente: VI. che appunto perciò finalmente la densità dell’a¬ ria a date altezze varia nel medesimo paese in proporzione della quan¬ tità di calorico che somministra il sole nelle differenti stagioni. 24. Poli-Dandolo iii, 1. xiv, a. 111, nota al § 687,32 (Fluidi elasti¬ ci, § 26): Qualora si adotti che un corpo qualunque non agisce sopra d’un altro che per forza meccanica 0 di affinità, e che l’aria è pur anche dessafra il numero dei corpi che sieguono questa legge universale, allora nulla vi sarà nè di oscuro, nè di straordinario rapporto al modo con cui l’aria agisce sopra i corpi e particolarmente sopra quelli che ri¬ porta l’autore. Vuoisi dunque riflettere:! Che, se l’aria non ha alcuna affinità con un corpo, essa non agisce che in forza del suo peso, cedevolez¬ za, divisibilità, ec., non empie per conseguenza che tutti i pori di questo corpo fino al punto in cui può essa penetrare. Fatto quest’uffizio, ella ces¬ sa affatto di agire sopra il corpo, rimane equilibrata coll’aria esterna, e perciò non può essa farsi mai strada entro ad un corpo, qualora non vi abbia affinità, 0 qualora la sua forza meccanica non sia tale da squar¬ ciarne le parti. 25. Poli-Dandolo iii, 1. xvm, a. 111, § 960,295-96 (Fluidi elastici, §34): La colonna d’aria racchiusa, esempigrazia, in un flauto, concepisce delle vibrazioni perforza del soffio, che tende a condensarla; e son que¬ ste più frequenti a misura che si scema la lunghezza di una tal colon¬ na. Ora siffatta lunghezza vien determinata dall’intervallo, che v’ha tra il becco del flauto, ed uno de’ suoi Jori laterali, che densi aperto; conciossiachè la colonna d’aria racchiusa nel flauto non produce alcun suono, se non quando le vibrazioni in essa eccitate si comunicano al¬ l’aria esteriore. Ma queste si communicano per via del foro aperto; dunque tutto il resto della colonna, ch’è al di sotto di quel foro, non ha vera influenza per produrre il suono. E siccome una colonna più corta, e più addensata concepisce vibrazioni più frequenti come si è detto delle corde (§ 954), ciascun vede la ragione, per cui un flauto, 0 altro simile stromento, produce un tuono più acuto a proporzione, che ifori aperti 449