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II ■ RACCOLTA ANTOLOGICA mano, e la velocità generata in ciascun istante non si distrugge, ma coo¬ pera con quella dell’istante, che segue attesa la Forza d’inerzia, onde non si avrà difficoltà di convenire, che in tempi uguali si aggiungeranno al mobile uguali gradi di velocità. Quindi la velocità acquistata nel se¬ condo istante sarà doppia della prima quella del terzo sarà tripla quella del quarto sarà quadrupla, e così in appresso, e conseguentemente il moto di un tal corpo sarà uniformemente accelerato. La velocità poi, che cote¬ sto corpo troverassi avere nel fine della sua caduta sarà come il numero degli istanti impiegati nel discendere, e quindi sarà la somma di tutte le velocità parziali acquistate in ciascheduno di essi. 13. Poli-Dandolo ii, viii, a. 1, § 382, 66 (Gravità, § 22): 382. Se altri lanciasse un grave perpendicolarmente in alto, sia col mezzo della mano, che perla forza d’un pezzo d’artiglieria, co- testo mobile sarebbe spinto nel tempo stesso da due forze op¬ poste per diametro; conciossiachè la forza di projezione, ossia quella che viene impressa dalla mano, o dal pezzo d’artiglieria, lo sollecita a salire verticalmente in alto, nell’atto che la forza di gravità lo trae verso giù nella stessa perpendicolar direzione. Ma poiché la forza di projezione è determinata, che vai quanto dire ch’ella ha certi limiti; e quella di gravità è costante, nè ces¬ sa di operare sul corpo fino a tanto che il medesimo non sia giunto al suo centro; vi dovrà necessariamente esser un punto, in cui siffatta forza di projezione vinta e distrutta interamente da quella di gravità che abbiam detto operare in direzione affatto contraria, lascerà cotesto corpo in balìa di questa sola forza che lo farà discendere libera¬ mente, ed a perpendicolo verso il centro; non essendoci ragione, per cui debba egli rivolgersi a destra, oppure a sinistra, qualor si prescinda dal moto della terra. Dunque un grave che sia lanciato perpendico¬ larmente in alto, scende giù di bel nuovo secondo la medesima direzione. 14. Poli-Dandolo 11, viii, a. 1, § 383, 67 (Gravità, § 23): 383. Ma se per lo contrario la forza di projezione spignesse cotesto grave in direzione orizzontale, oppure in qualunque altra direzio¬ 444