Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
JEAN-ANTOINE NOLLET di coltello separa un pezzo di legno in due. La parte più sottile dello zolfo che si sviluppa nell’ardere, e che s’insinua quinci, e quindi tra le parti del metallo dilatato dal fuoco forma nell’interiore della moneta, e secondo il suo piano un suolo di materia straniera al metallo, che ca¬ giona la divisione, e che si ravvisa quando le parti sono separate. 2. Nollet i, 1. iv, s. n, 173 (Urto, § 12) Per fissare le nostre idee, rappresentiamoci una palla d’acciajo lanciata contro un muro, e per più di semplicità, consideriamo il corpo, che percuote, come duro perfettamente; e non badia¬ mo, che alla flessibilità del corpo percosso. Nel primo instante del contatto la palla esercita contro un piccolissimo spazio della pietra, che incontra, uno sforzo, che è, come la sua massa, e la sua velocità attuale. Queste poche parti così daU’acciajo compresse, cedono al suo moto, rincu¬ lano sopra le parti più vicine; e queste vanno a ridosso d’altre: la pietra si condensa in cotesto sito, e si fa un piccolo affondamento', ma questo effetto non si produce con una velocità eguale a quella, che aveva il mobile nel momento, che ha cominciato a toccare. Imperocché ciò, che è stato smosso, ha resistito; ed ogni resi¬ stenza (tuttoché vinta) distrugge una parte della forza, che la fa cedere; perciò al fine del primo istante la palla d’acciajo trovasi ritardata; ed il suo sforzo nel principio del secondo istante è minore che non era in prima. 3. Nollet i, 1. iv, s. 11, 174 (Urto, § 13) Ma però che le parti urtate nel primo istante hanno ceduto indietro, la loro intro cessione, 0 affondamento ha fatto, che la palla d’acciajo toc¬ chi la pietra per una supefizie più grande. Il mobile perderà dunque più della sua velocità nel secondo istante, che nel primo: 1. perchè vi saranno più parti da rispignere: 2. perchè quelle del mezzo, che sono state spro¬ fondate precedentemente, resistono più, che non han potuto farlo nel pri¬ mo istante; imperocché allora la materia urtata era meno condensata, ed il corpo percuziente aveva più di moto. Si vede dall’esame di questi due primi istanti, che la palla d’acciajo, formando uno sprofondamento nella prima, dee diminuire la sua velocità a 421