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II ■ RACCOLTA ANTOLOGICA 7. Brisson i, c. i, § 13, 14 (Estensione, § 20): Pure vi sono certi corpi che sembrano lasciarsi penetrare, ma non è che una penetrazione apparente, e non reale. Per esempio una spugna ri¬ ceve e ritiene interiormente una gran quantità d’acqua, ma quest’acqua va a posarsi ne’vuoti che si trovano fra le parti della spugna, e non occu¬ pa niente affatto il luogo delle parti proprie della spugna. Si può dire lo stesso di un pezzo di zucchero, di una pietra tenera ec. La pietra delle ca¬ ve di Bour'e vicino a Montrichard nove leghe distanti da Tours ritengono più di 25. libbre d’acqua per piede cubico. Ma quest’acqua va ad occupa¬ re gli spazj, che le parti della pietra, 0 dello zucchero lasciano vuoti della loro propria sostanza, nè mai il luogo che occupano quelle medesime parti. 8. Brisson i, c. i, § 31, 30-31 (Urto, §§ 8-9) 31. L’Elasticità è lo sforzo, col quale i corpi che sono stati compressi tendono a riacquistare lo stato che avevano prima della compressione; in una parola tendono a ristabilirsi nel loro pristino stato. Un corpo che ha elasticità è dunque quello che dopo essere stato compresso con una forza qualunque, riprende, quando la forza cessa d’agi¬ re, le medesime dimensioni e la stessa figura che aveva prima di esser compresso. 9. Brisson i, c. i, § 32, 32 (Urto, § 9) Parimente, come abbiamo di sopra fatto vedere (25, 26, 27, 28), che tutti i corpi sono compressibili, alcuni più, alcuni me¬ no; nella stessa guisa è facile il concepire che tutti sono elastici, ma in gradi diversi. 10. Brisson i, c. i, § 33, 33 (Urto, § 8) Vi sono altri corpi che non si ristabiliscono quasi punto, ne’ quali gli effetti della elasticità sono quasi insensibili. In questi corpi, quantun¬ que vi sia realmente un poco di elasticità, si suole riguardarla come nulla, e si chiamano corpi molli, corpi non elastici, corpi sen¬ za elaterio, il che vuole solamente dire, corpi privi di una molla così viva per essere valutata. 360