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DISSERTAZIONI METAFISICHE loro obbjezione una delle più certe proposizioni metafìsiche, cioè, che l’anima dell’uomo nulla brama se non riguardando J541 la cosa bramata sotto l’aspetto di bene, e nulla odia, o rifiuta se non sotto l’aspetto di male, conchiudono che dunque la vo¬ lontà dell’uomo non può determinarsi a seguire il male come male, e che dipendendo essa in tutte le sue operazioni dall’in¬ telletto deve necessariamente seguire, e bramare ciò, che l’in¬ telletto riguarda, e giudica doversi riguardare sotto l’aspetto di bene, e che conseguentemente essa non può dirsi libera. Que¬ sta obbjezione però vedrassi svanire da se medesima qualora si consideri la dottrina del libero arbitrio proposta dall’Angelico Dottore delle scuole 5. Tommaso, del quale per confessione de’ più sapienti scrittori niuno ha meglio trattata questa al sommo ardua, e disastrosa materia. Ritrova egli adunque la radice della libertà dell’uomo nell’intelletto, il quale siccome dal naturale amor di se stesso è tratto a cercar sempre il proprio bene così è poi affatto indifferente in riguardo ai particolari I55I oggetti. Laonde l’intelletto dell’uomo senza alcuna previa violenza, o necessità esamina i diversi partiti, che gli si paran d’innanzi, e dopo aver sopra di questi formato il suo giudizio propone quello, che tra essi vien da lui giudicato il migliore alla volontà con una specie d’impero, il quale però al dir dell’Angelico «est actus rationis praesupposito actu voluntatis in cujus virtute ratio movet perimperium ad exercitium actus». La volontà dunque mossa, e co¬ me accesa dall’amor del bene, ossìa della propria felicità, o ap¬ parente sia questa, o reale si determina finalmente, ed elegge ciò, che l’intelletto giudicò degno di essere eletto. L’uomo è adunque libero per questo appunto perchè «agit judicio quia per vim cognoscitivam judicat aliquid esse fugiendum, vel pròsequendum: sed quia judicium istud non est ex naturali instinctu in particulari ope¬ 334