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DISSERTAZIONE SOPRA LE DOTI DELL'ANIMA UMANA Guglielmo Gottifredo Barone di Leibnitz, il quale combattendo la opinione del Pufendoiff non potersi cioè col solo lume naturale acquistare una certa, e distinta cognizione della immortalità dell’anima umana, così si esprime. |42| «Verum enim vero licet tam verum esset, quam Jalsum est, immortalitatis animae plenam demon- strationem a naturali ratione non suppeditari; sujficeret tamen... ec. Neque aut consensus omnium pene Gentium, aut insitum desiderium immortalitatis spemi possunt, sed firmum argumentum, et obvium om¬ nibus, ut cetera nuncpraeteream subtiliora, praebet ipsa divini Numinis agnitio... Neque enim dubitali potest, Rectorem Universi sapientissi- mum, eumdemque potentissimum bonis praemia, malis poenas desti¬ nasse, et exequi destinata in futura vita, quando in hacpraesente plera- que impunita, impensataque transmitti constat». Ad altra questione ora ci chiama l’ordine del nostro discorso, ed è qual sia la legge del commercio, che passa tra l’anima, e il corpo dell’uomo. Tre sistemi furono proposti a disciorla detti l’uno delle cause occasionali, l’altro deìYarmonìa prestabilita, e il terzo dell’ influsso fisico. Il primo sistema escogitato dal gran Cartesio è quello, il quale afferma, che data la occasione dalla volontà dell’anima umana di I431 eccitarsi il moto nel corpo vie¬ ne esso tostamente eccitato ne’ suoi membri dall’Essere Supre¬ 327