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DISSERTAZIONI METAFISICHE Questa obbjezione esamina accuratamente, e valorosamente combatte il Sig.r Boulier nella Parte Seconda, capitolo decimo- terzo del suo Saggio Filosofico sopra l’anima delle bestie. Sciolta, e dissipata la più abbagliante obbjezione de’ nostri awersarj non ardiranno essi più levar la fronte sicura, ed ol¬ traggiarci, e combattere contro una verità, che da tutti i popoli, e da tutte le nazioni venne universalmente, e in ogni tempo ri¬ conosciuta, talché nel libro primo, capo decimosesto delle Tu- sculane disputazioni non dubita Marco Tullio di affermare, che noi dal consenso di tutte le nazioni precipuamente deduciamo la immortalità della nostra anima. «Permanere animas arbitramur consensu nationum omnium »: il quale universal consenso è da es¬ so lui stimato una prova delle più convincenti a dimostrare qualsivoglia verità. Tutte infatti le più barbare genti ebber sem¬ pre e cognizione di una vita |4i| awenire, e cura de’ funerali onori da rendersi a’ morti corpi, le cui anime esistevano tut¬ tavìa incorrotte, ciò che afferma lo stesso Marco Tullio nel libro secondo delle Tusculane allorché dice « omnibus curae sunt quae post mortem futura sunt». Qual cosa diffatto più necessaria a te¬ nere in freno le umane passioni, ed a por riparo alla sempre crescente moltitudine di vizj formando per tal modo il fonda¬ mento, e il nodo del commercio, e la sicurezza della società? Ed in realtà dalla stessa cognizione dell’Ente supremo noi de¬ duciamo quella della immortalità dell’anima umana non po¬ tendo la Divina giustizia, e prowidenza ammettersi in conto alcuno qualora non si ammetta altresì una tale proprietà della mente dell’uomo. Questo era il sentimento del celeberrimo 326