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DISSERTAZIONI METAFISICHE «Nam si certum finem esse viderent sErumnarum homines aliqua ratione valerent Relligionibus, atque minis obsistere vatum: Nunc ratio nulla est restandi, nulla facultas, yEternas quoniam poenas in morte timendum. Laonde: ... Metus ille foras praeceps Acheruntis agendus Funditus humanam qui vitam turbat ab imo Omnia suffundes mortis nigrore nec ullam |37| Esse voluptatem liquidam, puramque relinquit». Vedendo dunque i nostri avversar] il precipuo argomento a dimostrare la immortalità dell’anima umana quello esser, che deducesi dalla di lei spiritualità, questo han tentato con ogni sforzo di rendere inutile onde farsi certi della corruttibilità del¬ la loro mente. «Tantus, esclama qui il citato Cardinale celeberri¬ mo di Polignac, «Tantus amor nihilil tanta est vecordia! solum hoc Permetuunt caeci, ne mens compage soluta Duret adhuc nimium vivax, bustoque superstes Evolet». Tutte le cure, tutti gli sforzi di uomini creduti sapienti, e Fi¬ losofi son diretti a persuadersi non contener essi, che putredi¬ ne, e fracidume, e non essere in nulla differenti dalle bestie più schifose, e più vili! L’anima de’ bruti, essi dicono, secondo un assai probabil si¬ 324