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DISSERTAZIONI METAFISICHE obbjezione. «La matiere, dice egli, a nous d’ailleurs inconnueposse¬ dè des qualitès, qui ne sont pas matèrielles, qui ne sont pas divisibles: elle a la gravita don vers un centre, que Dieu lui a donnèe. Or cette gravita- don n’a point de parties, n’est point divisible. La force motrice des corps organises, leur vie, leur insdnct, ne sont pas non plus des étres à part, des étres divisibles: Vous ne pouvez pas plus couper en deux la vègètadon d’une rose, la vie d’un |3i| Chevai, l’insdnct d’un Chien, que vous ne pouvez couper en deux une sensadon, une negadon, une affirmadon. Votre bel argument tire de l’indivisibilitè de la pensée ne prouve donc rien de tout». Il Sig.r Voltaire va troppo fastoso per un argomento, nel quale ritrovasi in errore sì la sua metafisica, che la sua fìsica. Chi è infatti che ignori accrescersi, o sminuirsi la gravità all’ac¬ crescersi, o sminuirsi della massa, e per conseguenza esser ella realmente divisibile? Chi è, che ignori non essere la forza mo¬ trice per niun modo propria della materia, la quale è per se me¬ desima affatto inerte? Chi è d’altronde, che ignori nella com- municazion del moto perdere il corpo impellente tanta forza quanta ne dona al corpo spinto, e conseguentemente essere il moto propriamente, e veramente divisibile? Chi è, che ignori finalmente, che riducendosi al moto la vegetazione la vita, e l’istinto degli animali, mentre nella proposta obbjezione sol questo può considerarsi in rispetto a’ corpi organizzati, e la ve¬ getazione, e la vita, e I32I l’istinto saran divisibili per la ragione medesima, per cui è divisibile il moto? Nulla certamente di più 320