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DISSERTAZIONI METAFISICHE et quae assanda, et quae apponenda fercula ». Altri con ogni sottilità di malvagio argomento vuol persuaderci a credere non esser la nostra anima che una material sostanza, e mortale, e in nulla I27I però dalle piante, e da’ bruti diversa. Altri compiacesi di toglie¬ re ad essa ogni forza onde agire sul proprio corpo, quale affer¬ mando non esser ella, che la occasione de’ moti di quest’ulti¬ mo, e quale agir facendo questa, e quella sostanza ciascuna in¬ dipendentemente dall’altra, quale come automa spirituale, e quale come automa materiale. Altri finalmente di provar con ogni industria si argomenta non esser l’anima umana libera ad operare, o non operare, ma costretta da indispensabile necessi¬ tà dover ella agir mai sempre a seconda del cieco voler del de¬ stino. Noi non starem qui a contendere se possa, o no ammet¬ tersi la moltiplicità de’ mondi, e quanto da essa deriva; e conce- derem poi volentieri, che coloro, i quali di declamar non cessa¬ no contro l’ecclesiastico digiuno di pochi giorni condanninsi poi, negando all’uomo il diritto di pascersi della carne de’ bruti ad un volontario digiuno perpetuo; ma con ogni studio però tenterem di difendere le |28| altre doti dell’anima umana, che empiamente contrastangli gl’increduli awersarj, la spiritualità cioè, la immortalità; la forza, che ella ha di agire sul corpo, e quella, che ha essa altresì di liberamente determinarsi a secon¬ da del proprio volere. Innumerabili ragioni concorrono a con¬ fermarci nel nostro partito, e ad abbattere le contrarie obie¬ zioni quali ora a sciogliere intraprendiamo. La spiritualità dell’anima umana si fu il primo scopo del¬ l’empio furore de’ nostri awersarj, i quali conoscendo, che am¬ messa una tal dote nell’uomo dovrebbe poi necessariamente 318