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DISSERTAZIONE SOPRA PERCEZIONE, GIUDIZIO, RAZIOCINIO non cose proprie di un solo oggetto, e la idea universale è quel¬ la, che ne contiene alcune communi a più oggetti. I segni esprimenti le idee, o pensieri dell’uomo dividonsi in ; naturali, ed arbitrarj. Il pianto, il riso, e simili cose son segni na¬ turali atti ad esprimere dolore, o gioja, od altro. La voce, che per una varia articolazione di parole si manifesta, la scrittura, che non è se non una immagine della voce, e della parola me¬ desima, o volgare sia essa, o simbolica come usavanla gli Egizia¬ ni, e il gesto finalmente, che per mezzo de’ moti del corpo fa noti gli interni sentimenti |ii| senza alcun ajuto di parole, o di scritti sono segni arbitrarj. Ciò che finora dicemmo può essere sufficiente a spiegare la natura della percezione; ciò, che siam per dire varrà a mostrar quella del giudizio. Questo se in se medesimo si consideri non è, che quella operazione dell’intelletto, per cui esso giudica se alcuna cosa convenga o no all’oggetto delle sue idèe. Ciò fa egli considerando la natura della proposizione, che ad esami¬ nar gli si presenta, e cercando di conoscere se il predicato con¬ venga al soggetto. Poniamo per cagion di esempio questa pro- 305