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DISSERTAZIONE SOPRA LE VIRTÙ INTELLETTUALI Ad altra questione ora ci chiama l’oggetto medesimo, di cui trattiamo, ed è se le virtù intellettuali dir si debbano necessarie alla felicità. Certo sembrami più convenevole il trattarla dopo di aver già conosciuta la natura, e l’oggetto di tutte le virtù, di cui parliamo di quello sia prima di aver di ciò fatto parola come è paruto ad un moderno Filosofo. Entrando dunque nella que¬ stione diremo esser le virtù intellettuali necessarie alla felicità; del che possono addursi due ragioni. La prima si è che essendo la felicità posta nella somma di tutti i beni, che si convengono alla natura dell’uomo tutto ciò, che questa natura perfeziona, ed abbellisce dovrà esser compreso nella somma accennata laonde perfezionando le virtù intellettuali, e rabbellando la na¬ tura dell’uomo, dovranno queste dirsi necessarie alla [651 sua fe¬ licità. La seconda, e la più convincente si è questa, che essendo necessarie alla felicità dell’uomo le virtù morali necessarie esser debbono ancora quelle, per cui l’uomo conosce quali sieno que¬ ste virtù, e quali a lui convenga di esercitare, il che è ufficio delle virtù intellettuali. Sono adunque queste necessarie alla felicità. E ciò basti intorno alla virtù intellettuale, sulla quale varie altre questioni, ed ipotesi propone Aristotele, quali non ripor¬ tiamo per non esser queste necessarie alla perfetta intelligenza di quanto finquì abbiamo esposto. 283