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SOPRA LA LOGICA UNIVERSALMENTE CONSIDERATA

modo la via, per cui fugare, ed abbattere i suoi temerarj nemici, e disimpegnare da tanti legami, ed ostacoli quella scienza per se sì giovevole, e ridotta da mani sacrileghe al misero stato in cui pur or si ritrova.

Fra i tanti diversi riformatori di questa utilissima scienza non mancano alcuni, i quali affermano non solo esser ella di niuna necessità allo studio delle posteriori Filosofiche dottrine, ma ardiscono ancora d’avvanzarsi con oltraggiose parole ad escluderla affatto, ed atterrarla come inutile all’uomo in ogni parte, e come degna soltanto dell’amore di settuagenarj imbecilli sempre tenaci adoratori delle antiche opinioni di cui coll’andar de’ secoli la falsità si comprende.

Una tal proposizione merita alcerto d’esser fulminata da qualsivoglia Filosofo, che abbia soltanto dalla natura sortito il senso comune. Nondimeno ad onta della sua manifesta, ed evidente assurdità non manca essa in alcun conto di ostinati partigiani, che si sforzano di sostenerla a dispetto della verità, e della ragione. Eh come potrà mai chiamarsi inutile una scienza, che le menti dispone alla cognizion della verità, che discuopre l’origine delle idee, che accenna il modo, con cui esse vengon formate, che indica la natura delle percezioni, che ammaestra l’uomo a ben giudicar delle cose, che alla sua mente, o ai suoi sensi si presentano, che addita i fonti, e le leggi del raziocinio, che i varj segni raccoglie atti ad esprimere gl’interni pensieri, che il metodo infine dimostra delle Filosofiche liti? Qual ragione potranno mai addurre gli avversarj di questa scienza, che