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DISSERTAZIONE SOPRA LA VIRTÙ MORALE IN GENERALE de’ cittadini, ed abbia il barbaro piacere di vedere il suo trono stabilito, e fondato sulle mine della pubblica felicità, e sull’|25| ingiustizia la più manifesta, ed irrigata dal sangue di mille, e mille infelici sacrificati alla propria ambizione quasi vittime, che tra la turba oppressa di esseri sventurati egli abbia diritto di sciegliere, e d’immolare. La memoria di un tal mostro degna sarìa di essere in eterna esecrazione, ed orrore, ed il suo nome di esser posto accanto di quello de’ Neroni, de’ Dionigi, de’ Ca- racalla nel numero di coloro che il cielo giudica talvolta espe¬ diente di mandar quai feroci leoni, o quai fulmini distruttori a devastare il genere umano. Ma di tali mostri tolga il cielo, che alcuno debba mai più tra noi comparire. Le leggi civili stabilite soltanto per il pubblico bene saranno sempre di giovamento infinito sì alle arti, e alle scienze, che alla virtù, alla giustizia, e finalmente alla comune felicità in ogni parte qualora da savio giusto, e prudente legislatore esse vengan prescritte. Non sarà qui, per mio avviso, fuor di proposito l’apportar brevemente le più famose leggi degli antichi legislatori, quali appunto da un moderno Scrittore vengon riferite per maggiormente consoli¬ dare quella |2ó| proposizione, cui sin da principio ci attenemmo, cioè, che alcune verità spettanti alle leggi dell’onesto si appale¬ sano da se medesime, e da tutti i savj legislatori sono universal¬ mente ammesse. Leggi del Secondo Zoroastro. Il tempo non ha confini, egli è increato, è Creator del tutto. La parola fu sua figlia, e da questa poi nacquero il Dio del bene Oromaze, e il Dio del male Ariman. Invoca il toro celeste padre dell’erbe, e dell’uomo. L’azione più meritoria d’ogni altra si è ben lavorare il pro¬ prio campo. Prega con integrità di pensieri, di parole, e di opere. 253