Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
DISSERTAZIONI MORALI giungono se non quello, che può contribuire a render l’uomo perfettamente virtuoso. Le leggi Civili obbligan gli uomini ad operare come esse c’impongono in forza soltanto della con¬ venzione degli uomini tra essi se medesimi. Egli è certo, che la Civil legge è necessaria per punire i malvagj, per tenere in fre¬ no il vizio, e il mal costume, e per assicurare, e difendere i buo¬ ni dall’oppressione de’ cattivi. Ma egli è certo altresì, che i Principi debbono assai parcamente usare di questo diritto, che il genere umano ha loro conferito d’imporre cioè agli uomini, o di vietare alcuna cosa. La legge naturale I24J altamente co¬ manda a tutti i Sovrani, o costituiti in pubbliche dignità di non mirare nelle loro leggi, che al comun bene de’ popoli, e di non prefiggersi giammai alcun altro fine nel pubblicarle. Sì impor¬ tante fu da’ Romani creduto un tale oggetto, che in tutto il lor dominio non fu da essi trovato alcuno, che fosse stimato ido¬ neo a prescrivergli delle leggi, che da quelle dell’onesto non si discostassero, e non rinvennero miglior consiglio, che quello di compilare in più tavole le leggi del più sapiente tra’ Greci legi¬ slatori, e queste prescriversi come regola, e norma delle pro¬ prie operazioni. Indegno certamente del nome di uomo sarà colui il quale nelle sue leggi altro fine non si prescriva, che il proprio bene, o piuttosto l’oppressione de’ miseri sudditi, e che a dispetto delle più vive voci dell’umanità della ragione, della giustizia, della natura medesima, che apertamente gli mostra¬ no la sua empietà, disprezzi il bene de’ popoli, conculchi le vite 252