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DISSERTAZIONE SOPRA L’ELETTRICISMO corpi non conduttori. Non è però da supporsi a spiegare que¬ st’ avversione quella chimerica forza ripulsiva su cui tanto fan¬ tasticarono gli antichi Filosofi, giacché se un fulmine per ca¬ gion d’esempio si accosti al vetro ad una certa distanza egli sembra fuggirlo, ma ciò non avviene per forza alcuna rispin¬ gente del vetro, ma bensì per l’attrazione di |66| altri corpi cir¬ costanti, i quali avendo con il fluido elettrico affinità maggiore di quella ne abbia il vetro facilmente da questo l’allontanano per trarlo a se. Poste adunque queste tre più importanti pro¬ prietà del fluido elettrico passiamo ora ad esaminare e spiegare la causa di quei fenomeni, i quali da queste proprietà vengono principalmente occasionati. Tutti i fenomeni spettanti all’elettricità possono ridursi a cinque cioè i. il fulmine, 2. la pioggia, 3. la grandine, 4. il tre- muoto, e 5. la tromba. Parleremo succintamente di tutte queste meteore. Suppongasi nel fervor della state una nuvola sopraccaricata di fluido elettrico nel mezzo dell’atmosfera, e vicino a questa un’altra nube meno carica di elettricismo. Il fluido elettrico per la sua naturai tendenza ad equilibrarsi deve necessariamen¬ te lanciarsi dalla nube, che ne ha maggior quantità all’altra, che è vicina ad essa facendo in modo, che restino tra loro uguaglia¬ te, ed equilibrate le due quantità. Ma dovendo il fluido elettri¬ co per passare all’altra nube vincere la resistenza dell’atmosfe¬ ra la quale è corpo idioelettrico j6y| ossìa non conduttore è co¬ stretto ad abbandonar quella luce, con cui era combinato, la 227