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DISSERTAZIONE SOPRA L’ASTRONOMIA celesti. Sembra universalmente ammesso dai Fisici altra non esser la cagione de’ moti celesti, che le forze centripeta, e tangen¬ ziale unite a quella d’inerzia, giacché avendo i pianeti sino dalla lor creazione acquistato quel moto, che hanno al presente essi debbono necessariamente sforzarsi di conservarlo, e conser¬ varlo diffatto quando non vi sia alcun ostacolo sufficiente ad impedirneli. Riguardo ai fenomeni celesti sembra potersi que¬ sti ridurre agli ecclissi, alle comete, a quelli delle macchie sola¬ ri, a quelli finalmente del Pianeta Saturno. Ne parleremo colla possibile brevità. La causa degli ecclissi è assai nota. Essendo la luna, e tutti gli altri pianeti de’ corpi opachi, i quali non risplendono per pro¬ pria luce, ma per quella, che ricevon dal sole egli è assai chiaro, che allorquando la terra s’interpone I551 tra la luna, ed il sole de¬ ve la prima restare oscurata dall’ombra della terra, e questa dal¬ l’ombra della luna allorché questo pianeta s’interpone tra la terra, ed il sole. Da ciò vedesi che impropriamente si dà a que¬ st’ultima ecclissi il nome di ecclissi del sole dovendo piuttosto chiamarsi ecclissi della terra, la quale realmente è la sola che resti oscurata in questo passaggio della luna, non soffrendone il sole veruna alterazione. Le comete sono corpi opachi, come gli altri pianeti, i quali girano intorno al sole con orbite di forma ellittica, ossìa bistonda, in modo che passando vicino al medesimo concepiscono un calor così fatto, che Newton calcolò la cometa del 1680 aver con¬ 217