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DISSERTAZIONE SOPRA LA LUCE corpi opachi. Noi daremo infine una breve nozione del fuoco, la quale non sembra lontana dal nostro instituto. I raggi della luce si propagano in linea retta per ogni verso il¬ luminando uno spazio sferico, nel cui centro è posto ciascun punto del corpo luminoso. Da ciò si rileva, che i raggi emanati dai varj punti del corpo luminoso debbono necessariamente I35I intersecarsi fra loro, e decrescere in densità a misura che si al¬ lontanano dal proprio centro. Credevasi una volta, che la pro¬ pagazione della luce fosse instantanea, ma si conobbe la falsità di questo principio per mezzo di un’osservazione, la quale vien riferita dal P. Paulian nel modo, che segue. Ogni qual volta Gio¬ ve si pone tra la terra, e il suo satellite principale questo ne vie¬ ne a nostro riguardo ecclissato, e noi non possiamo vederlo, che dopo seguita la sua emersione la quale ci è visibile 14. mi¬ nuti prima allorché Giove è apogèo, e 14. minuti dopo quando egli è perigèo. La propagazione della luce non è dunque instan¬ tanea. Da questa medesima osservazione vien determinata la velocità della luce, poiché essendo riguardo a noi la diversità della distanza di Giove apogèo e Giove perigèo di circa 66000000 di leghe, ne segue, che la luce scorre 66000000 di leghe nel so¬ lo spazio di 14. minuti. «Dalla forza indicibile onde abbiam veduto esser lanciata la luce da’ corpi luminosi sembra derivare, al dir del Sig.r Saverio Poli, la proprietà cui ella costantemente serba di propagarsi per sentieri rettilinei conciossiachè la veemenza di quell’ impulso fa (361 sì, che le sue particelle si dispongano in serie l’una dopo l’altra, e quindi co¬ 201