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DISSERTAZIONE SOPRA L’IDRODINAMICA che egli per conseguenza scenderà al fondo del vaso. Quei cor¬ pi finalmente, che sono dello stesso peso specifico del fluido, in cui son posti si manterranno in qualunque |i3| luogo del vaso per quella stessa ragione, per cui vi si mantengono le differenti particelle del fluido medesimo. Ogni corpo, e per la pressione, che soffre in tutte le sue parti da quelle del fluido, e per la forza che fa la colonna inferiore dello stesso per rispingerlo in alto, perde nel medesimo tanto del suo peso, quanto è quello del volume di fluido, che egli ha tolto dal suo luogo. E poiché la pressione, e reazione del fluido è in ragione diretta della sua densità perciò il peso perduto dal corpo nell’immersione è an¬ ch’egli in ragione diretta della densità del fluido, in cui è po¬ sto. Tutto ciò vien dimostrato dal seguente esperimento. Ap- pendansi alle braccia di una bilancia due corpi qualunque atti a mantenerla in equilibrio. Quindi uno di questi corpi s’immer¬ ga in qualsivoglia liquore restando l’altro nel primo suo stato. Nel momento dell’immersione quest’ultimo prepondererà al corpo immerso ritornando poi al suo luogo se all’altra parte della bilancia si aggiunga il peso del volume di fluido tolto dal corpo immerso dal suo luogo, il che fatto si restituirà l’equili¬ brio. Noi non potremmo parlando dell’Idrostatica passare sotto silenzio i fenomeni dei tubi capillari. È noto |i4| che se i mede¬ simi s’immergano in un vaso ripieno di liquore, quest’ultimo ascende immediatemente nel tubo ad un’altezza, che è in ra¬ gione inversa del diametro del tubo: che all’opposto il mercu¬ rio discende nel medesimo, e la sua discesa è così in ragione in¬ versa del diametro di quest’ultimo, e che finalmente i liquori 181