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DISSERTAZIONE SOPRA L’URTO DEI CORPI con la quale venne a formarsi il loro urto. Il corpo in quiete ri¬ cupererà la sua prima figura per mezzo della sua elasticità, ed essendo la reazione uguale all’azione egli verrà in tal modo ad acquistare una velocità uguale a quella, che gli è stata commu- nicata, e per conseguenza egli avrà una quantità di moto dupla di quella, che in uguali circostanze avrebbe acquistato un corpo non elastico. Quello poi, il quale communicagli il suo moto, o resterà perfettamente in istato di quiete, o dovrà moversi in senso contrario se il suo moto di elaterio eccede il restante del¬ la sua prima velocità. Se poi questi due corpi si muovano ambedue per una mede¬ sima linea, ma in direzioni contrarie ambedue si separeranno per mezzo della loro elasticità, e la loro velocità I561 respettiva sarà uguale a quella, che essi avevano prima dell’urto poiché, come si esprime il sopracitato Sig.r Brìsson «Se questi due corpi fossero senza elaterio, o si fermerebbero reciprocamente, o l’un de’ due trasporterebbe l’altro, come abbiamo detto di sopra. Si separano dunque in virtù della loro reazione, ma questa reazione, e eguale alla compres¬ sione cagionata dall’urto, e la compressione e come la velocità respettiva avanti l’urto; la velocità, che ne risulta dopo l’urto deve dunque essere si¬ mile». Da ciò, che finora abbiam detto intorno all’urto de’ corpi elastici potranno dedursi quelle varie dottrine, e potranno co¬ noscersi quei varj effetti che risultano dalle altre circostanze nelle quali può accadere l’urto de’ corpi sopraddetti. Tutto quello che da noi fu esposto circa il conflitto dei corpi essendo come dicemmo fondato principalmente sopra la quotidiana, volgare esperienza, e venendo approvato da tutti i più colti, e sensati Filosofi, non può non essere ammesso, che da quelli, i quali sembrano aver dalla natura sortito \s7\ un odiosissimo spi¬ rito di perpetua contradizione direttamente opposto alle rego¬ 155