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Preme il destino invitto e la ferrata
Necessità gl’infermi
Schiavi di morte: e s’a campar non vale
Gli oltraggi lor, de’ necessarii danni
35Si consola il plebeo. Men duro è ’l male
Che riparo non ha? dolor non sente
Chi di speranza è nudo?
Guerra impavida, eterna, o fato indegno,
Teco il prode guerreggia
40Di cedere inesperto; e la tiranna
Tua destra, allor che vincitrice il grava,
Indomito scrollando si pompeggia,
Quando ne l’alto lato
L’amaro ferro intride,
45E maligno alle nere ombre sorride.