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na, quanto della vita medesima, non riputando per credibile che l’uomo nascesse propriamente e semplicemente alla miseria. Così ricorrevano alla credenza e all’espettativa d’un’altra vita, dove stésse quella ragione della virtù e de’ fatti magnanimi, che s’era ben trovata fino a quell’ora, ma già non si trovava e non s’aveva a trovare mai più nelle cose di questa terra. Dai quali pensieri nascevano quei sentimenti nobilissimi che Cicerone lasciò spiegati in più luoghi, e particolarmente nell’Orazione per Archia.