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dano che in questa parte dell’universo non possiamo vivere se non quanto crediamo e ponghiamo studio a cose da nulla.
Altra circostanza per la quale il caso di Teofrasto differisce notabilmente da quello di Bruto, si è la natura diversa de’ tempi. Perocchè Teofrasto gli ebbe, se non propizi, tuttavia non ripugnanti a quei sogni e quei fantasmi che governarono i pensieri e gli atti degli antichi. Laddove possiamo dire che i tempi di Bruto fossero l’ultima età dell’immaginazione, prevalendo finalmente la scienza ed esperienza del vero e propagandosi anche nel popolo quanto bastava a portar la vecchiezza del mondo. Chè se ciò non fosse stato, nè quegli avrebbe avuta occasione di fuggir la vita, come fece, nè la Rupubblica romana sarebbe morta con lui. Ma non solamente questa, mabensì tutta l’antichità, voglio dir l’indole e i costumi antichi di tutte le nazioni civili, erano vicini a spirare insieme colle opinioni che gli avevano generati e gli alimentavano. E già mancato ogni pregio a questa vita, cercavano i sapienti quel che gli avesse a consolare, non tanto della fortu-