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la fortuna è signora della vita. Negano che un filosofo dicesse mai cosa più fiacca di questa. Sono parole di Cicerone, il quale in altro luogo scrive che Teofrasto nel libro della vita beata dava molto alla fortuna, vale a dir che la sentenziava per cosa di gran momento in riguardo alla felicità. E quivi a poco soggiunge: a ogni modo serviamoci di Teofrasto in molti punti, salvo che s’attribuisca alla virtù più consistenza e più gagliardia che questi non le diede. Vegga esso Cicerone quello che se le possa dare.
Forse per questi ragionamenti conchiuderemo che Teofrasto avesse a far professione di poco affezionato agli errori naturali, anzi che dal canto suo dovesse provvedere cogl’insegnamenti e colle azioni di sequestrarli dall’uso domestico e pubblico della vita, e di stringere gli effetti e la signoria dell’immaginativa, allargando i termini alla ragione. Ma s’ha da sapere che Teofrasto fu ed operò tutto il contrario. In quanto alle azioni, abbiamo in Plutarco nel libro contra Colote che il nostro filosofo liberò due volte la sua patria dalla tirannide. In quanto agl’insegna-