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lato per questo rispetto se non forse i poeti. Ma questa facoltà è segno certo d’un animo che sia capace d’affezioni molte e varie e potenti. Perciocchè le qualità morali come, anche gli affetti degli uomini, volendoli rappresentare al vivo, non si possono ricavare dall’osservazione materiale de’ fatti e delle maniere altrui, ma solamente dall’animo proprio, anche quando sono disparatissimi dagli abiti dello scrittore. Secondo quello che fu detto dal Massillon interrogato come facesse a dipingere così al naturale i costumi e i sentimenti delle persone, praticando assai più nella solitudine che fra la gente. Rispose: considero me stesso. Così fanno i Drammatici e gli altri poeti. Ora un animo capace di molte conformazioni, cioè molto delicato e vivo, non può far che non senta la nudità e l’infelicità irreparabile della vita e non inclini alla tristezza, quando i molti studi l’abbiano assuefatto a meditare, e specialmente se questi riguardano all’essenza medesima delle cose, nel modo che s’appartiene alle scienze speculative.

Certo è che Teofrasto, amando gli studi