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COMPARAZIONE

DELLE SENTENZE

DI BRUTO MINORE

E DI TEOFRASTO

VICINI A MORTE

Io non credo che si trovi in tutte le memorie dell’antichità voce più lagrimevole e spaventosa, e con tutto ciò, parlando umanamente, più vera di quella che Marco Bruto, poco innanzi alla morte, si racconta che profferisse in dispregio della virtù: la qual voce, secondo ch’è riportata da Cassio Dione è questa. O virtù miserabile, eri una parola nuda, e io ti seguiva come tu fossi una cosa: ma tu sottostavi alla fortuna. E comunque Plutarco nella Vita di Bruto non tocchi distintamente di questa sentenza, laonde Pier Vettori dubita che Dione in questo particolare faccia più del poeta che dello Storico, si manifesta il contrario per la testimo-