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        A la patria infelice, o buon garzone,
Sopravviver ti doglia.
55Chiaro per lei stato saresti allora
Che del serto fulgea di ch’ella è spoglia,
Nostra colpa e fatal. Passò stagione,
Chè nullo di tal madre oggi s’onora:
Ma per te stesso al polo ergi la mente.
60Nostra vita a che val? solo a spregiarla;
Beata allor che ne’ perigli avvolta,
Se stessa obblia nè de le putri e lente
Ore il danno misura e ’l flutto ascolta;
Beata allor che ’l piede
65Spinto al varco letéo, più grata riede.