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Ivi, 10. Indi che.


Cioè d’allora che, da poi che. Della voce indi costrutta colla particella che, se ne trovano tanti esempi nella Coltivazione dell’Alamanni, ch’io non saprei quale mi scegliere che facesse meglio a proposito. E però lascio che se li trovi chi n’avrà voglia, massimamente bastando la ragione grammaticale a difendere questa locuzione, senza che ci bisogni l’autorità nè degli antichi nè della Crusca. I’ fuggo INDI OVE sia Chi mi conforte ad altro ch’a trar guai, dice il Bembo1. Cioè di là dove. Ma siccome la voce indi talvolta è di luogo, e significa di là, talvolta di tempo, e significa d’allora, perciò séguita che questo passo della nostra Canzone, dove indi è voce di tempo, significhi d’allora che nè più nè meno che il passo del Bembo significa di là dove, e nel modo che dice Giusto de' Conti2: E il ciel d’ogni bellezza Fu privo e di splendore D’ALLOR CHE ne le fasce fu nudrita, Cioè da che.

  1. Son. 41.
  2. B. M. canz. 2, st. 4.