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II, 2. Dissueto.


Questo forestiere porta una patente di passaggio, fatta e sottoscritta da Dissuetudine, e autenticata da Insueto, Assueto, Consueto e altri tali gentiluomini italiani, che la caverà fuori ogni volta che bisogni. Ma non si cura che gli sia fatta buona per entrare nel Vocabolario della Crusca, avendo saputo che un suo parente, col quale s’acconcerebbe a stare, non abita in detto paese. E questo parente si è un cotal Mansueto; non quello che, secondo la Crusca, è di benigno e piacevole animo, o che ha mansuetudine, vale a dire è mansueto; in somma non quel Mansueto ch’è mansueto, ma un altro, che sotto figura di participio, come sarebbe quella del mio Dissueto, significa mansuefatto o ammansato, anche di fresco, e si trova in casa del Tasso. Gli umani ingegni Tu placidi ne rendi, e l’odio interno Sgombri, signor da’ MANSUETI cori, Sgombri mille furori1. Questi che opera tanti miracoli, se già

  1. Amin. At. 4, Coro.