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marono e chiamano aurati, orati o dorati i raggi del sole1, i ricci delle belle donne2, gli strali d’Amore3 e cose tali, ed argentata o inargentata la luna4, i ruscelli5 o altro, volessero e vogliano intendere che quei raggi, quei ricci, quei dardi sieno inverniciati d’oro o che sieno d’oro massiccio, e che la luna e i ruscelli sieno incrostati d’argento o sieno fatti d’argento; so bene che il colore aurato del raspo d’uva6 e il color dorato del cotogno7 nell’Alamanni, e parimenti il colore arientato della luna in Francesco da Buti8, sono colori, quelli d’oro, e questo d’argento,

  1. Bembo, Canz. 6, Chiusa.
  2. Giusto de' Conti, B. M. son. 22; Bembo, Son. 13, Arios. Fur. c. 10, st. 96; Bern. Tasso, Son. Superbo scoglio, che con l’ampia fronte.
  3. Petr. Son. Fera stella, se ’l cielo ha forza in noi. Poliz. Stanze, l. 1, st. 82. Ar. Fur. c. 11. st. 66.
  4. Bocc. Ameto, Fir. 1521, car. 62. Tasso, Ger. lib. c. 18, st. 13; Remig. Fiorent. Ep. 17 d’Ovid. v. 156.
  5. Bocc. Ameto, car. 65.
  6. Alam. Coltiv. l. 2, v. 499.
  7. ivi. l. 3, v. 493.
  8. Voc. della Crus. v. Arientato.