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100Visse l’umana stirpe; a le riposte
Leggi del Cielo e di Natura indutto
Valse l’ameno error, le fraudi e ’l molle
Pristino velo; e di sperar contenta
Nostra placida nave in porto ascese.
105Tal fra le vaste californie selve
Nasce beata prole, a cui non sugge
Pallida cura il petto, a cui le membra
Fera tabe non dóma, e vitto il bosco,
Nidi l’intima rupe, ónde minístra
110L’irrigua valle, inopinato il giorno
De l’atra morte incombe. Oh ne l’umana
Scelerata baldanza inermi regni
De la saggia Natura. I lidi e gli antri
E le quiete selve apre l’invitto
115Nostro furor; le violate genti
Al peregrino affanno, a gl’inesperti
Desiri educa: e la fugace, ignuda
Felicità per l’imo sole incalza.